Chiedere scusa e giustificarsi non è un vero segno di pentimento. Quando una persona dice “scusa” e aggiunge “ma” o “però”, in realtà sta esprimendo solo false contrizioni, dimostrando così di non essere sinceramente pentita. Penso che questa sia una buona pista per individuare chi, attraverso una finta tristezza, cerca di ingannare gli altri per ottenere ciò che vuole dalla persona offesa, che sia un sostegno emotivo, materiale o qualsiasi altro favore.
Chiedere scusa: le caratteristiche del manipolatore affettivo
Per alcune persone, offendere gli altri è un comportamento naturale; sperano che le loro insinuazioni esplicite o sottili passino inosservate. Non è necessario avere un disturbo della personalità per agire in questo modo; è una caratteristica delle personalità manipolative. Un altro modo per individuare una falsa scusa è osservare se il manipolatore continua a comportarsi in modo ambiguo nonostante le sue scuse e promesse di cambiamento. Inoltre, una persona manipolatrice può persino attaccare l’altro (come il partner) facendolo sentire colpevole riguardo alla sua reazione alla mancanza di rispetto del manipolatore.
Esempi pratici
Immaginiamo una situazione di coppia in cui uno dei partner scopre chat, messaggi o conversazioni compromettenti con un’altra persona, che implicano un tradimento o un comportamento non accettabile nella relazione. La persona scoperta, e manipolativa, cercherà di incolpare l’altro partner per la sua reazione naturale di rabbia e delusione, accusandolo di mancanza di fiducia nella relazione. Potrebbe persino attribuire la reazione dell’altro partner a insicurezze legate a esperienze passate negative in relazioni precedenti. Questo comportamento è chiaramente manipolativo e serve a distorcere la situazione. In realtà, il confine tra scuse sincere e manipolazioni può essere molto sottile!
