Il 1° maggio è la Festa del lavoro. Si celebra ogni anno per ricordare le battaglie operaie per i diritti, in particolare quella per la conquista delle otto ore lavorative. La sua origine risale al 1886, quando a Chicago migliaia di lavoratori scesero in piazza. Il 4 maggio, durante una manifestazione in Haymarket Square, la repressione si fece violenta: ci furono morti, arresti, condanne. Da quel sangue nacque una coscienza collettiva. Nel 1889, a Parigi, il congresso della Seconda Internazionale istituì ufficialmente la data del 1° maggio come giornata internazionale del lavoro.
Ma oggi, cosa resta di quella festa? Il lavoro non è più una conquista, ma un peso. Non è più dignità, ma sfinimento. Per chi lo cerca e non lo trova, è mancanza di identità. Per chi ce l’ha, spesso è un ingranaggio che consuma. Nella società della performance, lavorare è produrre continuamente sé stessi, come merci. Non si esce mai davvero dal lavoro: si resta connessi, tracciabili, raggiungibili. Il tempo si è contratto, la soglia tra vita e fatica è scomparsa. E il lavoro, da promessa di emancipazione, è diventato un dispositivo di logoramento silenzioso. L’ozio è sospetto. La lentezza è un difetto. Il riposo, un lusso da giustificare. Il lavoro, oggi, non libera. Inchioda.
Frasi e citazione sul 1° Maggio festa del lavoro
“Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione” (Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, 1948)
“Quanto vorrei vedere tutti con un lavoro decente! È una cosa essenziale per la dignità umana” (Papa Francesco)
Le prime tre provengono dalla base della democrazia italiana e dei diritti – la Costituzione e la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo – e dal Papa.
“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro” (Costituzione articolo 1)
“È impossibile godere a fondo l’ozio se non si ha una quantità di lavoro da fare” (Jerome Klapka Jerome)
“Qualsiasi lavoro tu faccia, se trasformi in arte ciò che stai facendo, con ogni probabilità scoprirai di essere divenuto per gli altri una persona interessante e non un oggetto” (Robert Maynard Pirsig)
“Il lavoro non mi piace − non piace a nessuno − ma mi piace quello che c’è nel lavoro: la possibilità di trovare sé stessi” (Joseph Conrad)
“Vi è stato sempre detto che il lavoro è una maledizione e la fatica una sventura. Ma io vi dico che quando lavorate compite una parte del sogno più avanzato della terra, che fu assegnata a voi quando quel sogno nacque” (Kahlil Gibran)
“Il lavoro è una manna quando ci aiuta a pensare a quello che stiamo facendo. Ma diventa una maledizione nel momento in cui la sua unica utilità consiste nell’evitare che riflettiamo sul senso della vita” (Paulo Coelho)
“Il meglio del vivere sta in un lavoro che piace e in un amore felice” (Umberto Saba).
“C’è un momento per lavorare e uno per amare. Il che non lascia altro tempo a disposizione” (Coco Chanel)
“Il lavoro dovrebbe essere una grande gioia ed è ancora per molti tormento, tormento di non averlo, tormento di fare un lavoro che non serva, che non giovi a un nobile scopo” (Adriano Olivetti)
“Se fossi un medico, prescriverei una vacanza a tutti quelli che considerano troppo importante il loro lavoro” (Bertrand Russell)