Un recente post su X, pubblicato da Matteo Bassetti, infettivologo del Policlinico San Martino di Genova, ha attirato l’attenzione di tutti verso un recente studio condotto dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) americani sui cosiddetti: ameba mangia-cervello. “L’ameba è una grave infezione che può colpire il cervello. Secondo un report del CDC ci sarebbe un legame con l’utilizzo di acqua non sterile per i lavaggi nasali. Bisogna evitare di utilizzare acqua del rubinetto per i lavaggi nasali”, scrive Bassetti.
Questo studio ha messo in luce i casi di 10 individui, spaziando tra adulti e anziani con sistemi immunitari già indeboliti, i quali hanno incontrato la devastante infezione da Acanthamoeba. Una caratteristica comune tra queste vittime era l’abitudine di effettuare lavaggi nasali usando acqua del rubinetto, una pratica apparentemente innocua che si è rivelata un veicolo per questa letale infezione.
Cosa sono le amebe mangia-cervello?
Si tratta di organismi unicellulari, semplici nella forma ma complessi nell’impatto, sono capaci di scatenare infezioni devastanti una volta entrate in contatto con l’essere umano. L’aggressore più noto tra questi è Naegleria fowleri, un parassita che trova la sua via verso il cervello umano attraverso le cavità nasali, preferendo ambienti acquatici tiepidi come laghi e fiumi per la sua residenza.
La malattia provocata da Naegleria fowleri, conosciuta come meningoencefalite amebica primaria (PAM), si manifesta inizialmente con sintomi simili a quelli di una lieve infezione: mal di testa, febbre, nausea e vomito. Tuttavia, man mano che l’infezione progredisce, i sintomi si aggravano rapidamente, evolvendo in rigidità del collo, convulsioni, e in ultima analisi, coma e morte, spesso entro una settimana dall’esordio dei sintomi. La rapidità con cui questa infezione avanza rende essenziale la consapevolezza dei suoi segnali e la prevenzione.
Allo stesso modo, le specie di Acanthamoeba sono responsabili di un’altra forma grave di infezione, che può manifestarsi come cheratite amebica, un’infezione dell’occhio che può portare alla cecità, o come granulomatosi amebica encefalite (GAE), una condizione rara ma grave che colpisce il cervello e il sistema nervoso centrale. Queste amebe entrano nel corpo umano attraverso ferite cutanee, il tratto respiratorio superiore o gli occhi, e la loro presenza può risultare in sintomi cronici e potenzialmente letali.
Il legame tra i lavaggi nasali e il rischio di contrarre queste infezioni amebiche risiede nell’uso di acqua non sterile. Durante i lavaggi nasali, l’acqua utilizzata come veicolo per pulire le cavità nasali può servire involontariamente come un ponte per queste amebe, consentendo loro di superare le barriere naturali del corpo e di raggiungere il cervello. L’acqua del rubinetto, sebbene sicura per bere e per altre attività domestiche, non è sterile e può contenere microrganismi nocivi, inclusi Naegleria fowleri e Acanthamoeba. Pertanto, l’importanza dell’uso di soluzioni saline sterili o acqua precedentemente bollita e raffreddata per i lavaggi nasali non può essere sottolineata abbastanza, come misura preventiva contro queste minacce invisibili ma letali.
Pericoli di contrazione attraverso gli occhi e ferite aperte
Le amebe mangia-cervello come Naegleria fowleri e Acanthamoeba possono effettivamente essere contratte attraverso gli occhi o ferite aperte, oltre che attraverso le cavità nasali. Le infezioni da Acanthamoeba, in particolare, sono note per poter essere acquisite attraverso il contatto con la cornea, ad esempio, in casi di cheratite amebica, una condizione che può essere causata dall’uso improprio di lenti a contatto. Questa ameba può causare infezioni gravi che colpiscono non solo gli occhi ma anche la pelle e il sistema nervoso centrale, soprattutto in individui immunocompromessi o altrimenti debilitati.
Per quanto riguarda Naegleria fowleri, l’infezione avviene principalmente quando l’acqua contenente l’ameba entra nel corpo attraverso il naso, come durante il nuoto in acque dolci e calde. Tuttavia, non c’è evidenza che possa essere trasmessa attraverso gli occhi o ferite aperte. Questa ameba viaggia dal naso al cervello, dove provoca la meningoencefalite amebica primaria (PAM), una condizione estremamente grave e spesso fatale.
Prevenzione
La prevenzione, in questi casi, segue la conoscenza: evitare l’immersione in acque stagnanti e calde, l’uso di acqua sterile per i lavaggi nasali e la protezione delle ferite da esposizioni potenzialmente contaminanti sono passi fondamentali. In un mondo dove l’invisibile può avere un impatto profondo sull’umano, la consapevolezza e la cautela si rivelano le migliori difese contro questi predatori microscopici.
Fonti
- Free Living Amebic Infections – cdc.gov
- Sources of Infection & Risk Factors – cdc.gov
- Free-Living Amebas: Naegleria, Acanthamoeba and Balamuthia – ncbi.nlm.nih.gov
- Amebic Brain Infection: Granulomatous Amebic Encephalitis – merckmanuals.com
- Granulomatous Amebic Encephalitis – msdmanuals.com